venerdì 22 marzo 2013

Scontri a Nicosia. Ciprioti: "piuttosto che prelievo fuori dall'euro"

Proteste e scontri davanti al Parlamento. Intervengono poliziotti in tenuta antisommossa.
La grande maggioranza preferirebbe tornare alla moneta nazionale, piuttosto che dover subire un prelievo coatto dai risparmi.




Una ragazza durante le manifestazioni a Nicosia, davanti al Parlamento di Cipro

E' una giornata di paura, tensione e rabbia a Nicosia. E' palpabile la tensione fuori dal Parlamento, dove i cittadini fanno sentire la loro rabbia. Un gruppo numeroso di manifestanti eterogenei nella rappresentazione di eta', classe e genere, ha tentato di avanzare verso il Parlamento. Si sono poi verificati scontri con la polizia, in tenuta anti sommossa, intervenuta per sedare le proteste. Sono intervenuti anche i medici per soccorrere una persona che si e' sentita male. 

Se fosse rispettata la sovranita' dei cittadini, Cipro uscirebbe dall'area euro. I ciprioti in coro hanno infatti fatto sapere che preferiscono l'uscita dal blocco a 17, con tutte le conseguenze che porterebbe con se', piuttosto che dover subire un prelievo coatto dei risparmi. 

La grande maggioranza del paese preferirebbe tornare alla moneta nazionale, piuttosto che dover subire un prelievo forzoso una tantum di anche il 10% sui propri risparmi, una misura che non trova precedenti nella storia dell'Eurozona.

Lo riporta il giornale Ekathimerini, citando un sondaggio condotto da Prime Consulting. 

In Europa si registra intanto un boom della domanda di Bitcoin, la moneta virtuale. La corsa e' iniziata in corrispondenza della notizia del prelievo forzoso imposto da Cipro sui conti bancari dell'isola per poter ricevere 13 miliardi di dollari di aiuti internazionali. 

Le autorita' europee hanno riferito di essere in "trattative aperte" con Cipro sulla possibilita' che l'isola del Mediteranneo lasci l'area della moneta unica. Una misura del genere manderebbe in fumo i diversi miliardi depositati nelle banche dagli oligarchi russi, che infatti stanno portando via i loro soldi, e 17 miliardi di sterline di risparmi di cittadini britannici.





Fonte: http://www.wallstreetitalia.com

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