sabato 8 giugno 2013

Euro: la politica italiana si sta svegliando?...Forse!


Meglio tardi che mai. Anche se sono sempre i soliti a prendere l'iniziativa, i più svegli. I così detti politici "seri" non vedono e non vogliono vedere l'impatto imminente.

"... una consociazione politica ferreamente determinata a rafforzare le fondamenta della propria salvezza attraverso un pasticcio costituzionale di carattere essenzialmente autoritario, si divide però e in modo bizzarramente invertito sull’euro e l’austerità. Berlusconi tuona contro la moneta unica alla cui sopravvivenza dobbiamo i massacri sociali degli ultimi anni, mentre la parte che una volta millantava l’etichetta progressista sembra essere del tutto prona di fronte al verbo di Bruxelles – Berlino e all’intrinseca vocazione reazionaria dell’euro che ormai non è un mistero per nessuno e peraltro ampiamente ammessa da fior di economisti nobelati ."

Forse sarà anche impresentabile e poco esportabile, eppure Berlusconi dimostra sempre di stare un metro avanti a tutti. Non so se è farina del suo sacco, o se ha dovuto studiare con autorevoli insegnanti la situazione dell'euro a seguito della disfatta del 2011. Probabilmente ha dovuto imparare sulla propria pelle quanto sia poco funzionante l'Unione Europea. Ma lo ha fatto dopo la sottovalutazione della crisi, dei ristoranti sempre pieni, quando era al governo.

”Qui si misura – ha sottolineato l’ex Premier- la vitalità di un governo o la sua complicità più o meno consapevole con le forze negative e paralizzanti che premono contro una soluzione effettiva della crisi da recessione. Bisogna che il governo sappia con autorevolezza ingaggiare un braccio di ferro, senza strepiti ma con grande risoluzione, allo scopo di convincere i paesi trainanti dell’Europa, e in particolare la Germania di Angela Merkel, che siamo di fronte a una alternativa secca: o si rimette in moto in forma decisamente espansiva il motore dell’economia, compreso quello finanziario legato alla moneta unica, uscendo dalla paralizzante enfatizzazione della crisi da debito pubblico, oppure le ragioni strategiche della solidarietà nella costruzione europea, dall’unione bancaria a tutto il resto, si esauriscono e si illanguidiscono fino alla rottura dell’equilibrio attuale”.

"Se queste parole le avesse dette in campagna elettorale Bersani, quasi sicuramente il Pd avrebbe vinto le elezioni con una maggioranza bulgara. 
Come spesso accade ad arrivare primo, in tema di idee e soprattutto di proposte in grado di attirare consensi è il solito cavaliere Silvio Berlusconi.

Quindi, più che passerà il tempo, maggiore sarà la forza del Pdl e la capacità di stravincere le prossime elezioni, che si fisseranno nel momento in cui il Governo dovrà fare i conti con l'impossibilità di attuare le proposte che stanno a cuore a Berlusconi, a partire dall'Imu. Del resto la Bce sembra sempre più ostaggio della Germania.

Non è assolutamente un caso, che ad oggi, si cerchi di cavalcare il braccio di ferro con la Germania. Lo stesso atteggiamento, anche se in misura più delicata, si sta vedendo in Francia con Hollande, che addirittura vede nell'Abenomics la soluzione per l'Europa, mostrando una certa delusione per il fatto di non poterla attuare, a causa della complessità del ruolo della banca centrale. 

Insomma, ancora una volta Berlusconi gioca d'anticipo, mentre i venti in Europa stanno cambiando. Venti che porteranno inevitabilmente a scontri molto forti tra le parti."

Un'altro "sveglio" che sta fiutando da un po' l'odore di marcio che emana l'economia finanziaria internazionale è Grillo. E' stato accusato di fare il gufo del malaugurio qualche settimana fa: oggi lo stanno ripetendo un po' tutti. La bolla è prossima a scoppiare. La pace sui mercati mondiali non durerà a lungo. Forse sono previsioni pessimiste, ma è più facile che si avverino queste piuttosto che arrivi la famigerata ripresa. Sono mesi che viene mancata la profezia: basta osservare il grafico successivo in cui si mostrano le varie previsioni di ripresa sul Pil greco fatte dalla Troika. Tutte mancate clamorosamente.




Che poi avviene lo stesso per il Pil italiano o per la ripresa internazionale. E ripresa o non ripresa l'Europa è il continente con più problemi.

"Il Summit Europeo del 27/28 giugno a Bruxelles è vitale per l'Italia. I limitati spazi di manovra fiscale, dovuti al "Fiscal Compact", non consentono il rilancio dell'economia. Sarebbe già un successo se l'Italia ritardasse i tempi di rientro sotto il 3% del deficit, come concesso a Francia e Spagna.
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II prossimo Paese a chiedere aiuto all’Europa dopo Cipro sarà la Slovenia perché le sue banche hanno sofferenze bancarie del 18% del PIL. Quanto valgono le sofferenze bancarie Italiane? Il 12% del PIL. Un alito di vento e qualche punto in più e ci troveremo col cappello in mano al cospetto dell'Europa.
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È interesse dell'Italia che le decisioni sulla Slovenia non creino un altro precedente sulle politiche di salvataggio, come nel caso di Cipro. Più l’Italia concederà ingerenze nella gestione dei sostegni agli altri Paesi (vedi tassa sui depositi bancari sopra 100.000 euro a Cipro), più creerà precedenti pericolosi per quando dovrà chiedere aiuto. Chi del governo italiano sta seguendo il dossier Slovenia?
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La Corte Costituzionale tedesca deciderà il 12 giugno sulla costituzionalità del programma OMT di Draghi che consente alla BCE di acquistare debito pubblico periferico con scadenza entro tre anni sul mercato secondario. Ogni decisione europea che riguardi il bilancio federale tedesco pone in Germania un problema di costituzionalità. Dati i pareri contrastanti tra i giudici tedeschi, è probabile che la Corte si rivolga alla Corte di Giustizia Europea. Chi decide come saranno gli Stati Uniti d’Europa di domani? Perché non un referendum? È più giusto che sia la Costituzione tedesca a dettare i passi giusti e quelli sbagliati verso la convergenza europea? La Costituzione italiana o quella portoghese non contano nulla?"

La nostra Corte Costituzionale dorme sonni tranquilli. E' stato adottato il Fiscal Compact in incognito: nessun organo di stampa si è preoccupato di darne notizia e creare un dibattito pubblico. Perché la Corte Costituzionale avrebbe dovuto svegliare il can che dorme?

"Da mesi Draghi prova a convincere la Germania di consentire alla BCE di comprare i prestiti delle PMI (buoni e meno buoni) liberando i bilanci delle banche e consentendo loro di sostenere le PMI con nuovi crediti. Una manna per la nostra economia. Troppo bello per essere vero, ed infatti è notizia di ieri che la BCE stia facendo marcia indietro su questo fronte per le ostilità della Germania. Bruxelles non aiuterà le PMI. Una notizia pessima per il nostro Paese che non è stata ripresa dalla stampa italiana.
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Unione Bancaria: Bruxelles deve decidere sul meccanismo di liquidazione delle banche europee in caso di fallimento...Vigilanza e regolamentazione unica europea sono obiettivi che trovano il forte ostacolo delle lobby bancarie franco tedesche, ... L'Unione Bancaria doveva essere operativa quest’anno. È stata rinviata all'anno prossimo su richiesta della Germania, ma ora Schäuble, ministro delle Finanze tedesco, sostiene che vanno riscritti i trattati europei per condividere il rischio bancario a livello europeo. Parliamo di anni. 
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Nel suo tour europeo Letta ha incontrato la Merkel e Hollande dimenticando una visita all'unica istituzione che può salvaguardare il futuro dell'Italia: la BCE di Mario Draghi. È Draghi che tiene insieme la credibilità dell'Europa fornendo la maschera di ossigeno all’Italia che ha per il momento placato i mercati. Per quanto ancora? Siamo sicuri che la Merkel sposerà la causa dell’Europa periferica dopo le elezioni? E se un successo di Alternative for Deutschland non permettesse un governo pro Euro?"


Esatto, perché aspettare le elezioni tedesche? Cosa cambierà dopo? Ho l'impressione che è l'ennesima presa in giro, per prendere tempo. Per creare un'attesa messianica di chissà quale evento. Un po' come l'attesa della ripresa che non arriva. Perché in fondo alla Germania ed all'Europa interessa solo una cosa, che le cose restino così come sono oggi. Alla Germania interessa arrivare alle elezioni senza spostare gli equilibri attuali. Pratica però un gioco pericoloso: non è detto che l'attuale situazione di tregua internazionale duri fino a settembre.

"Il giorno, non molto lontano, in cui i mercati torneranno a guardare all'Italia con preoccupazione dovremo spiegargli che in Italia invece che di emergenza economica si discetta di riforme costituzionali affidate ad una classe politica delegittimata e incapace di affrontare tale problema negli ultimi 20 anni, ma che grazie alle riforme costituzionali spera di tenere questo governo in vita il più a lungo possibile.

L’attuale finestra benevola dei mercati è ingannevole. I mercati e l'Europa ci stanno concedendo qualche mese di tempo per accelerare la cosiddetta "domestificazione" del nostro debito pubblico. A fine 2012 circa il 35% del nostro debito pubblico era in mano estera. L’anno prossimo quel numero sarà sceso ulteriormente al 10% - 15% e quasitutto il debito sarà tornato in Italia, come succede in Giappone e come sta succedendo i Spagna, dove sono già scesi dal 45% di debito in mano estera nel 2011, al 29% nel 2012. La Germania ha un trend opposto, con il debito in mano estera aumentato dal 50% nel 2011 al 62% nel 2012. Le banche e le famiglie italiane stanno comprando BOT e BTP illusi dalla trappola della liquidità delle banche centrali. Con il debito in mano nostra sarà indolore per la Germania affrontare il tema della "ristrutturazione del nostro debito" nella speranza che il problema resti circoscritto ai nostri confini. Con le banche sommerse di debito pubblico a rischio di ristrutturazione è fondamentale per l'Italia avere un accordo sul paracadute europeo per attutire l'impatto drammatico che ne deriverà sulla nostra economia e sul futuro dei nostri figli."

Fonte e ringraziamenti: http://spensierata-mente.blogspot.it

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