mercoledì 4 marzo 2015

Armi di distrazione di massa: il caso Slovenia



Oggi mi è capitato di leggere questo articolo del Corriere della Sera: "La Slovenia approva i matrimoni gay. Sì anche alle adozioni".

Ora, non so come la pensiate, ma generalmente io sono per la libera determinazione individuale della persona, purché non vada a scapito di terzi incolpevoli, per cui, di massima, una legge che aumenta e parifica i diritti delle coppie omosessuali senza ledere nessuno mi trova favorevole (sulle adozioni, poiché è in ballo il diritto del bambino a crescere in modo sano ed equilibrato, il discorso si fa più delicato). Poi però mi è venuto in mente questo pensiero: ma la Slovenia non è uno di quei Paesi entrato nell'euro tra gli ultimi ed al quale la moneta unica, stranamente (...), non ha portato tanto giovamento, anzi ha peggiorato e di molto la situazione di quella che veniva considerata "modello di virtuosismo finanziario e di buon governo, di capitalismo mitigato da un welfare alla scandinava", come ricordava l'Espresso? Allora sono andato a controllare e, sì, la Slovenia è entrata nel gennaio 2007, nel 2009 ha subito pesantemente la crisi (-7,9% PIL), poi ha avuto due anni di debole crescita (1,3% nel 2010 e 0,7% nel 2011) e poi è ripiombata nella crisi (-2,5% nel 2012 e -1,1% nel 2013), fino a tornare ad una lieve crescita nel 2014 (0,5%) trainata da esportazioni ed investimenti esteri. Il debito pubblico è passato dal 22% del 2008 al 80,9% del 2014. La disoccupazione è attualmente al 13,6%. (dati qui e qui) Naturalmente il governo in carica ha seguito tutte le ricette di austerità, tagli, privatizzazioni e inasprimento fiscale chieste da Bruxelles, per arrivare a questi mirabili risultati...

No decisamente non è un Paese che sta bene.

Però sono cinque anni che in Slovenia si discute di diritti successori e civili degli omosessuali e trasgenders. Ecco una breve cronistoria: nel dicembre 2009 il governo di centro sinistra presentò un nuovo progetto di Codice di famiglia, che prevedeva la piena parificazione delle unioni omosessuali agli altri tipi di famiglia, il matrimonio gay e le adozioni da parte di coppie omosessuali, e lo presentò in discussione presso l'Assemblea nazionale slovena. Il disegno di legge fu bloccato nell'Assemblea nazionale per un certo tempo, poi una versione di compromesso del Codice fu approvata nel giugno 2011, versione che concedeva alle coppie registrate dello stesso sesso tutti i diritti del matrimonio, tra cui l'adozione. Questa legge tuttavia fu abrogata in un referendum nazionale il 2012: il 55,22% dei votanti disse no al Codice approvato. Nel 2014 è stata ripresentata una legge che permette i matrimoni e l'adozione e l'attuale maggioranza di sinistra l'ha in questi giorni approvata, ma già si stanno raccogliendo le firme per un altro referendum abrogativo.

Questa è la mappa dei diritti civili dei gay/trasgenders in Europa: gli Stati in verde sono i più avanzati come legislazione, quelli in rosso i più retrivi



Una considerazione sorge spontanea, anche valutando il fatto che, ad esempio, Spagna e Portogallo sono gli Stati che nell'Europa del Sud hanno le maggiori tutele e riconoscimenti nel campo dei diritti personali e nella tutela delle diversità: non è che si stanno concedendo le tutele private in cambio dell'azzeramento dei diritti sociali? Le battaglie (sacrosante) per la parità di genere e sesso sono diventati un'arma di distrazione dell'opinione pubblica per nascondere lo svuotamento dei diritti dei lavoratori, la compressione dei salari, la perdita della sovranità economica? Io credo di sì.

Luciano Barra Caracciolo ha coniato per questi ed altri diritti privati l'efficace termine di "diritti cosmetici" per indicare proprio il loro essere un "abbellimento" di una società privata del diritto ad una esistenza economicamente dignitosa, che però può vantare la formale non discriminazione delle persone per genere, sesso o provenienza, una società dove il lavoratore è tornato alla mercé del datore di lavoro, grazie al Jobs Act in Italia e alle tante "riforme strutturali" attuate nel resto d'Europa, ma abbiamo la formale piena parità fra padre e madre, anzi Genitore 1 e Genitore 2, per non essere tacciati di omofobia.

La Slovenia adesso potrà avere sposi e genitori dello stesso sesso: auguri! E auguri soprattutto quando cercheranno un lavoro economicamente dignitoso per mantenere la nuova e democraticamente parificata famiglia. Tanto per capirci, questo era il livello degli stipendi in Slovenia (e sono scesi del 1,9% nel 2013).

Fonte: Eurostat

Sarò io malfidato...






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